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giovedì 18 novembre 2010

LA FIOM-CGIL CON LE LAVORATRICI E I LAVORATORI FIAT PER IL LAVORO

L'Assemblea delle delegate e dei delegati FIOM-CGIL del Gruppo FIAT, riunitasi a Roma il 18 novembre 2010, ha deciso di aprire un confronto di massa con le lavoratrici e i lavoratori di tutte le sedi, con le altre organizzazioni sindacali, le forze politiche, le istituzioni e il Governo. Il nostro obiettivo è la realizzazione di un accordo attraverso un vero negoziato con la FIAT che affronti la sua permanenza in Italia, le scelte societarie, industriali, produttive ed occupazionali di investimenti e il modello di relazioni sindacali della più grande realtà privata italiana.

La FIOM-CGIL denuncia:
- la totale assenza di un’azione e di un progetto del Governo in materia di politica industriale, di sostegno alla ricerca e all’innovazione dei prodotti con particolare riferimento a politiche di domanda e indirizzo verso una mobilità sostenibile che guardi anche a consumi e a modelli di sviluppo alternativi;
- le scelte di FIAT (dalla disdetta degli accordi aziendali sull’orario di lavoro, sull’organizzazione del lavoro e sui diritti ed agibilità sindacali, all'uso strumentale della cassa in deroga fino alla costituzione di Newco che sancirebbero il superamento del Contratto nazionale e della contrattazione collettiva) rivolte a scaricare i costi della crisi sulle sole condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.
La FIOM, d'intesa con la CGIL, rivendica l'immediata convocazione di un tavolo negoziale con il coinvolgimento delle istituzioni per impedire anche la contrapposizione dei territori e degli stabilimenti e concordare:
le misure di intervento e relativi finanziamenti per una mobilità sostenibile, le politiche di settore e di sostegno al reddito;
il piano industriale della FIAT e le conseguenze finanziarie e produttive della prossima divisione societaria fra Auto e Attività Industriali con le ricadute sull'intera filiera produttiva e le eventuali cessioni di asset (Alfa, Marelli, Ferrari ecc.)
il dettaglio sito per sito degli investimenti e delle produzioni e la difesa dei livelli occupazionali.
L'Assemblea delle delegate dei delegati respinge la campagna, falsa e offensiva verso le lavoratrici e i lavoratori, messa in atto dalla FIAT. Questa campagna ha creato disinformazione sul lavoro in Fiat e un clima di intimidazione (dalla cassa integrazione ai licenziamenti antisindacali fino a chiusure di stabilimenti). La Fiat sta cercando di imporre soluzioni autoritarie e in contrasto con il diritto del lavoro e i principi della costituzione. La FIOM rifiuta le posizioni ultimative e rivendica la trattativa che è tale solo se ricerca la mediazione fra i diversi interessi dell'impresa e dei lavoratori. L'industria italiana, a partire dalla FIAT, ha bisogno di un rilancio per lo sviluppo del Paese. Questo può avvenire senza contrapporre il lavoro ai diritti che non solo è una strada socialmente inaccettabile ma anche economicamente dannosa.

La FIOM-CGIL vuole affrontare la trattativa indicando le proprie priorità.

POLITICHE INDUSTRIALI
Nella divisione del Gruppo FIAT in due Società devono prevalere le ragioni industriali su quelle finanziarie. Devono essere acclarati gli assetti proprietari. Deve essere affermato il ruolo centrale degli insediamenti italiani sia per le attività Auto e collegate (Sevel, Marelli, Ferrari, ecc) che per le Attività Industriali (Iveco e Cnh) su cui va avviato un confronto specifico.La Fiat deve investire in ricerca e innovazione nei prodotti, nei motori e nella componentistica. E', infatti, nella scarsa propensione agli investimenti e nel ritardo dei nuovi prodotti la ragione della caduta verticale delle vendite sui mercati europei. La sfida, dunque, non sta nella "governabilità" degli stabilimenti ma nella capacità di FIAT di fare produzioni a maggior valore aggiunto e ricche di innovazione, valorizzando i lavoratori italiani. Se lo Stato deve (come hanno fatto tutti i grandi paesi industriali) finanziare la ricerca e gli investimenti, la proprietà non può essere assente ma deve investire anche lei nei progetti. Non sono accettabili comportamenti socialmente irresponsabili verso i lavoratori e le comunità locali come le annunciate chiusure degli stabilimenti di Imola e Termini Imerese. Una grande azienda globale deve sentirsi vincolata alla ricerca di valide soluzioni industriali alternative. Per Termini Imerese la FIAT e il Governo devono passare dagli incontri inconcludenti e dilatori alla soluzione che deve salvaguardare l’occupazione per tutti i lavoratori e le lavoratrici anche dell’indotto e che per noi può e deve essere nel settore automobilistico valorizzando il territorio.

ORARIO DI LAVORO E UTILIZZO DEGLI IMPIANTI
La FIOM a fronte di investimenti e avvio di nuovi e innovativi prodotti e a difesa dei livelli occupazionali è favorevole a realizzare intese anche per un migliore e più esteso utilizzo degli impianti e se necessarie e motivate anche flessibilità orarie utili a rispondere alle fluttuazioni del mercato compreso il ricorso agli straordinari. Le norme del Contratto Nazionale di Lavoro e la diversa accordistica del Gruppo permettono di rispondere a tutte le esigenze di flessibilità senza deroghe e salvaguardando orari e condizioni dei lavoratori. La FIAT può e deve riconoscere inoltre in termini salariali il maggior disagio dei lavoratori derivante dalle diverse turnistiche.

ORGANIZZAZIONE E CONDIZIONI DI LAVORO
L'introduzione del WCM in tutti gli stabilimenti e di una nuova metrica del lavoro non possono essere scelte unilaterali o imposte ai lavoratori. Ribadiamo la richiesta di un confronto tecnico e di sperimentazioni che permettano alle lavoratrici e ai lavoratori interessati di verificare la metodologia proposta per evitare di sottostimare i fattori di rischio per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori ed evitare di aumentare ulteriormente la saturazione dei tempi di lavoro, garantendo anche strumenti adeguati di trasparenza e controllo ai rappresentanti sindacali. Lo spostamento della mensa a fine turno e la riduzione delle pause sulle linee sono incompatibili con un’organizzazione del lavoro che abbia al primo posto la salute, la sicurezza e la qualità. Così come è inaccettabile qualsiasi riduzione dei diritti delle lavoratrici in materia di tutela della maternità e della parità. Un recupero di produzione significativo (10% circa) può invece venire dalla nostra proposta di introdurre e sperimentare le pause a scorrimento.

SOSTEGNO AL REDDITO
Le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo, hanno oggi un reddito falcidiato pesantemente dalla Cassa Integrazione e tutti, anche coloro che hanno sempre lavorato, da due anni non percepiscono quanto atteso in termini di premio di risultato. Rivendichiamo alla FIAT il pagamento a Luglio di un importo di Solidarietà di almeno 1000 euro a tutti i dipendenti come riconoscimento dei costi della crisi.
L'Assemblea delle delegate e dei delegati della FIOM ritiene l'unità dei lavoratori un bene prezioso. Le divisioni prodotte dalla FIAT e dal Governo, possono e devono essere superate se tutte le organizzazioni sindacali accettano il pluralismo rimettendo ai lavoratori le scelte negoziali e il giudizio sugli accordi tranne che nel caso della messa in discussione di diritti indisponibili dove il voto non può essere libero. La responsabilità i lavoratori la assumono tutta e sempre, nella crisi più che mai, non servono clausole per imporla e l’associazione e l’azione sindacale deve restare libera nella costituzione.
La creazione di Newco cambierebbe le relazioni sociali e configurerebbe una lesione democratica nel paese che riguarderebbe tutti non solo le parti sociali ma anche la rappresentanza politica del lavoro chiediamo a tutti di non lasciare soli le lavoratrici e i lavoratori. L'Assemblea esprime solidarietà e pieno sostegno ai delegati e agli iscritti FIOM ingiustamente licenziati e decide di promuovere una campagna straordinaria di adesione alla FIOM e la mobilitazione di tutte le realtà del Gruppo.

L’Assemblea delle delegate e dei delegati della FIOM, dà mandato alla Segreteria nazionale e al Coordinamento Fiat di proclamare una giornata di lotta di tutte le lavoratrici e i lavoratori della FIAT.

Approvato all’unanimità con 1 astenuto