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giovedì 13 ottobre 2011



Cancellano il Contratto nazionale 
ed estendono gli accordi di Pomigliano 
a tutto il gruppo Fiat 

In questi giorni tutte le aziende metalmeccaniche del gruppo Fiat, dall’Iveco alla New Holland, 
dalla Cnh alla Magneti Marelli, passando dalla Comau  alla Ferrari, alla Maserati fino a Fiat Auto 
stanno disdettando gli accordi di miglior favore. 
Questo prepara, dopo l’uscita di Fiat da Confindustria, l’estensione degli accordi di Pomigliano, 
Mirafiori e della Bertone a tutti i siti. L’applicazione di quel modello prevede l’aumento di lavoro 
straordinario obbligatorio fino a 120 ore l’anno, l’estensione automatica a turnazione oltre i 15 
turni, il taglio di 10 minuti di pausa, la limitazione delle tutele in caso di malattia e un sistema di 
sanzioni ai sindacati, ai loro rappresentanti e alle lavoratrici e ai lavoratori. 
Quegli accordi prevedono il superamento delle Rsu elette dai lavoratori con la nomina della Rsa da 
parte delle sole organizzazioni firmatarie. Un chiaro carattere antisindacale che ha portato la Fiat 
ad essere condannata per violazione dello Statuto dei lavoratori e delle libertà sindacali. 
In questo modo si cancella il Contratto nazionale, i suoi effetti solidaristici e di unità sui minimi 
della categoria, ovunque vi siano lavoratori metalmeccanici e comunque si lavori.  
Tutto questo avviene in una crisi che colpisce i lavoratori in quanto cittadini attraverso l’aumento 
delle tassazioni dirette e indirette e i tagli dei servizi sociali che colpiscono, ancora più duramente, 
le persone più deboli. 
Tutto questo avviene in assenza di una definizione di impegni e prodotti che garantiscano il futuro 
di tutti gli stabilimenti e di tutti i lavoratori del Gruppo Fiat in Italia. 
Gravi sono le responsabilità del  Governo che fa leggi “ad aziendam” – come l’articolo 8 della 
manovra finanziaria – ma non chiede nulla alla Fiat per l’Italia e per le lavoratrici e i lavoratori 
italiani, mentre lascia chiudere, senza prospettive  sicure, gli stabilimenti Cnh di Imola, Irisbus di 
Avellino e Fiat Auto di Termini Imprese: chiusure che noi respingiamo chiedendo che tutti i posti di 
lavoro vengano mantenuti. 
Per tutte queste ragioni noi difendiamo la presenza della Fiat in Italia con il Contratto nazionale, 
senza taglio dei diritti, contro ogni licenziamento. 

21 ottobre 2011 
sciopero generale di 8 ore e 
manifestazione nazionale a Roma 
del Gruppo Fiat e componentistica 

   Roma, 11 ottobre 2011                                                         FIOM-CGIL NAZIONALE