Pagine

martedì 8 novembre 2011



"Il forte si mesce col vinto nemico. Col novo signore rimane 

l'antico. Dividono i servi, dividon gli armenti."


Così Alessandro Manzoni scriveva nell'"Aldelchi", per ricordare agli italiani che 

non potevano affidarsi a un cambiamento di padrone per avere la libertà.


SABATO 12 NOVEMBRE SCIOPERO DELLO STRAORDINARIO

Nell’incontro tenutosi oggi tra la Direzione di CNH Italia e la RSU dello stabilimento l’Azienda ci ha comunicato che Sabato 12 Novembre prossimo comanderà allo Straordinario (quota esente) i lavoratori per il reparto Cabine linee C1-C2-C3. 

L’Azienda ha motivato la scelta di fare straordinario produttivo alle Cabine per l’insorgere di una maggiore richiesta di mercato di trattori APL.

Il punto che a noi pare ad oggi incomprensibile è come mai da oltre un anno a questa parte, l’Azienda non è stata capace di creare un equilibrio produttivo tra i reparti. La produzione delle Cabine non riesce infatti a sopperire da tempo al fabbisogno giornaliero della produzione in officina 2, tale da richiedere spesso e volentieri l’uso dello Straordinario del reparto per recuperare le mancanze ai Trattori.

Notiamo inoltre come la scelta di ammucchiare tutti i sottogruppi in linea (alle cabine si lavora uno sopra l’altro), e il Wcm fatto in maniera acritica, hanno creato sulle linee una rigidità dell’organizzazione del lavoro, che di fatto impedisce di modificare con efficacia le produzioni con il cambio di cartelle, come sempre fatto in passato.

E’ evidente quindi una incapacità a gestire la produzione nello stabilimento che aggiunge solo costi più alti alla produzione del trattore. Altro che flessibilità. Tutto ciò significa soltanto produrre un trattore spendendo di più! Soldi che sarebbe stato meglio redistribuire alle lavoratrici e ai lavoratori, pagando il saldo del PDR o riconoscendo i 100 euro aggiuntivi a sabato straordinario. Tutto ciò a fronte di un problema, quello del salario, che i lavoratori non possono più vedersi rinviare.

La verità è invece che questa Azienda ha altro per la testa. Da oltre 2 anni non  aumenta il salario ai suoi lavoratori e non redistribuisce nulla di ciò che guadagna scaricando su tutti noi i costi della crisi. Estende a tutti il modello Pomigliano che peggiora di fatto la nostra condizione di vita e di lavoro e mette in discussione il contratto nazionale, i diritti, le tutele e le  libertà che la Costituzione riconosce alle lavoratrici e ai lavoratori.


Jesi, 8 Novembre 2011                                   La RSU della Fiom-Cgil