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venerdì 24 febbraio 2012


   Il Segretario generale della Fiom
  MAURIZIO 
 LANDINI
   incontra tutti gli/le iscritti/e e tutti i simpatizzanti della
    Fiom-Cgil  dello stabilimento jesino della Cnh
    nell’assemblea aperta che si terrà
     SABATO 3 MARZO 2012
      alle ore 15.00 nella
  Sala del Lampadario del Circolo Cittadino di Jesi 

   Invitiamo le lavoratrici e i lavoratori alla massima partecipazione

         Ora che il silenzio è più forte,

        riprendiamoci la parola.

            


Il Fatto Quotidiano

25 febbraio 2012
Landini: “Le promesse Fiat erano tutte balle”
maurizio_landini
di LUCA TELESE
Questa intervista di Sergio Marchionne contiene molte falsità. Ma soprattutto una notizia grave, che non dovrebbe preoccupare solo noi, ma tutti gli italiani: la Fiat pensa di chiudere due stabilimenti”. Maurizio Landini ieri ha compulsato riga per riga quello che Marchionne ha detto al Corriere della Sera. Due pagine piene di messaggi in codice. Il leader della Fiom la considera “un punto di non ritorno”. Landini, perché è così preoccupato? Perché tutto quello che la Fiom ha detto per anni, spesso in solitudine, si sta purtroppo realizzando. Si riferisce alla produzione? Cominciamo con il dire che Marchionne non ha parlato in un giorno a caso. Ma quando i giudici hanno detto che tre lavoratori licenziati ingiustamente vanno reintegrati. Dice che l’ad ha provato a oscurare la vittoria di Barozzino e dei suoi compagni, con l’azienda che ora si rifiuta ancora di reintegrarli? Non so. Ma di sicuro c’è un fatto: è la quarta volta in un anno e mezzo che la Fiat viene condannata per comportamenti antisindacali! E per di più per vicende diverse e da tribunali diversi: penso al reintegro ordinato a Torino per il licenziamento ingiusto dell’impiegato Pino Capozzi. Vuol dire che sono eventi collegati? Ovviamente sì: c’era un disegno preciso: avere in fabbrica solo i sindacati che piacciono alla Fiat e intimidire gli altri. C’è riuscita? Può riuscire se in questo paese il governo non si rende conto che deve intervenire per ripristinare la rappresentanza. Dice Marchionne che voi fate politica. Mi diverte molto che il dottor Marchionne, che è appena uscito dalla Confindustria, ieri sponsorizzava il suo candidato, Bombassei: l’unico in campagna elettorale per ora è lui. Lei non lo sopporta, dica la verità. Affatto. Trovo pericoloso che metta in discussione la rappresentanza sindacale, questo sì. Lui dice che a Pomigliano non ci sono discriminazioni per voi. Un’altra bugia: il fatto che invitino gli operai a stracciare la tessera è apparso su tutti i giornali. Quindi Marchionne mente? Non c’è un solo iscritto Cgil su 2000 assunti. Questo è un fatto, punto. E sul piano industriale? Leggendo l’intervista incalzante di Mucchetti la cosa più preoccupante è che il piano Fabbrica Italia non esiste più. Non lo dice esplicitamente. Dice che il mercato non è più quello che aveva previsto, dice che in Italia non venderà più un milione e 400 mila auto. Non parla più dei 20 miliardi di investimenti! Colpisce più voi o più Uil e Cisl? Chi ha firmato contratti adesso sa che ha messo il suo sigillo su cambiali in bianco. E poi? In quattro mesi è scomparso un altro stabilimento In che senso? Presentando la nuova Thema Marchionne disse: è venuta meno la produzione di uno stabilimento. Adesso parla di due. Se segue questo ritmo a giugno non c’è più nulla. Ma il governo non ha nulla da dire? Però Marchionne dice che se vende in America si salvano… Ha chiuso Termini dicendo costava troppo attraversare il Tirreno. Adesso pensa che le Punto devono attraversare l’Atlantico? Per lui l’accordo sul gruppo Fiat è valido perché votato dagli operai. Altra balla! Hanno votato 6 mi-la su 80 mila! E ci sono 20 mila firme che chiedono un referendum su questo contratto. Perché non lo fa se è così sicuro? Pensa di vincerlo? Io mi limito a osservare che con 20 mila firme che lo chiedono, quelli che non vogliono farlo sono loro. È arrabbiato perché Marchionne dice che con Rinaldini, suo predecessore, si trattava meglio? Fa assolutamente sorridere. Abbiamo condiviso tutte le scelte: solo in questi anni non ha accettato di vederci. È lui che ha cambiato stile e modi, non noi. Ma lei ci parlerebbe? Anche domani. Temo che si sta preparando a fondere il gruppo in cui la Chrysler è il vero baricentro e l’Italia solo un’appendice. Non crede di dover dialogare con Uil e Cisl? Ho già proposto a loro di far votare i lavoratori sul contratto. Se loro lo accettano io sono disposto a fare un grande accordo per la democrazia sindacale. Non è colpa mia se si rifiutano. Lei sa che per loro il referendum è un boccone amaro… Io non lo voglio fare perché sono certo di vincerlo. Io voglio farlo perché è giusto. E se lo perdesse lei firmerebbe il contratto, Landini? La mia organizzazione, quando i referendum si svolgono senza ricatti, ne rispetta sempre il verdetto. Ma siccome questa possibilità non ce la danno il 9 marzo saremo in piazza San Giovanni, per difendere il lavoro.

SENZA DIRITTI
I lavoratori della Fiat Trattori scrivono alla città di Jesi

Cittadine e cittadini,
dal 1 Gennaio di quest'anno con un accordo capestro che distrugge il contratto
nazionale di lavoro, Fiat nega ai suoi dipendenti libertà sindacali e diritti sanciti dalla
Costituzione Italiana riportando di fatto i rapporti di lavoro dentro la fabbrica a
tempi che parevano oramai lontani.

Viene così impedito a chi lavora di scegliersi liberamente l'organizzazione sindacale
alla quale aderire, di eleggere i propri rappresentanti, di votare gli accordi e i contratti
che li riguardano. Si mette in discussione il diritto di sciopero e la tutela del
pagamento della malattia. Gravissimo è inoltre l'atto con cui si cancella dalla
rappresentanza in fabbrica la Fiom Cgil che con il 52% dei consensi è il sindacato più
rappresentativo tra i lavoratori. Con le nuove regole paradossalmente è Fiat che
decide chi fa sindacato in fabbrica, non i lavoratori.

Eppure Pomigliano doveva essere “un eccezione”. Così ci avevano detto. Di certo c'è
invece che la crisi e le ricette che ci propongono per uscirne, oltre ad aumentare la
disoccupazione e la precarietà mettono in moto pratiche autoritarie dentro ai luoghi di lavoro
dove a farne le spese troppo spesso sono la democrazia e i diritti. Negando così a chi
lavora la possibilità di poter scegliere e di poter decidere della loro condizione. Ciò
che rimane non è lavoro, ma mero sfruttamento.

In aggiunta va detto che tutto ciò avviene nel più totale silenzio di una Politica
nazionale e locale che non sa più rappresentare il Lavoro, e di una Informazione che
troppo spesso decide di non raccontarlo. A Marchionne in troppi hanno deciso a
priori di non chieder conto di nulla, lasciando così soli gli operai al ricatto dirittilavoro.

Per tutto questo la lotta dei lavoratori della Fiat a cominciare dallo sciopero generale
indetto dalla Fiom con manifestazione a Roma “Democrazia al lavoro” del 9 Marzo
prossimo assume una importanza decisiva per salvare non solo la dignità di chi lavora
in Fiat, ma la Democrazia nel Paese.

In ultimo chiediamo a chi vorrà farlo, di partecipare alle nostre iniziative e di
sostenerci nella campagna internazionale “Io voglio la Fiom in Fiat” per le libertà
sindacali e i diritti nelle fabbriche Fiat. http://www.fom.cgil.it/sottoscrizione/default.htm.

                                 
Le lavoratrici e i lavoratori Fiom della Fiat Cnh di Jesi
                          http://fom-rsufomjesi.blogspot.com/

giovedì 23 febbraio 2012


Federazione Impiegati Operai Metallurgici
BASILICATA
Via Bertazzoni, 100 – 85100 Potenza 

Fiom Cgil Basilicata: il giudice reintegra Barozzino, Lamorte e Pignatelli.
Una vittoria che ripristina democrazia e libertà sindacale.  
La Fiom CGIL Basilicata esprime soddisfazione per il dispositivo della Corte di Appello 
di Potenza, sezione lavoro, che accoglie l’appello presentato dalla nostra organizzazione 
ribaltando il giudizio di primo grado e, dopo quasi due anni, reintegra al lavoro 
Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte, Marco Pignatelli.
Il pronunciamento della corte fa giustizia di quanto sostenuto dalla nostra organizzazione 
sui principi di democrazia e libertà delle lavoratrici e dei lavoratori di esercitare legittimamente 
i propri diritti. 
Oggi inizia un nuovo corso per le relazioni sindacali negli stabilimenti Fiat e non solo, con le
lavoratrici ed i lavoratori che non devono avere più paura di coniugare i diritti con il lavoro.
Nei prossimi giorni partiranno la serie dei ricorsi ex art. 28 in tutti gli stabilimenti Fiat, per il
riconoscimento del diritto dei lavoratori ad eleggere le RSU e a potersi iscrivere liberamente 
al sindacato.
Alla luce dei fatti di oggi lo sciopero del 9 marzo a Roma assume una valenza particolare 
per il ripristino delle condizioni di democrazia, per ribadire il ruolo centrale del contratto 
nazionale di lavoro, per la tutela e l’estensione dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori 
contro i licenziamenti ingiusti ed illeggittimi.  

Potenza, 23 febbraio 2012

lunedì 20 febbraio 2012


VOGLIAMO LA PAROLA

Le lavoratrici e i lavoratori della Cnh di Jesi chiedono alle organizzazioni sindacali presenti
all'interno dello stabilimento di esercitare quello che è un loro diritto fondamentale: riunirsi 
in assemblea retribuita.Per questo hanno raccolto e stanno raccogliendo in questi giorni un
numero considerevole di firme, peraltro consultabili da parte coloro che hanno la facoltà di
indire le assemblee.
Ordine del giorno

1. situazione produttiva e occupazionale
2. copertura delle 4 giornate perse che Fiat non ha coperto con la Cigo
3. varie ed eventuali

La Rsu della Fiom Cgil appoggia l'iniziativa dei lavoratori e ha già fatto richiesta a Fiat di 
assemblea retribuita d'organizzazione che come ben sappiamo l'azienda rispedirà al mittente.
Invitiamo pertanto le altre organizzazioni sindacali a tenere conto della richiesta dei lavoratori 
convocando assemblee e ricordando che il diritto di chi lavora a riunirsi in assemblea è
previsto dall'art. 20 dello Statuto dei Lavoratori e non appartiene alle organizzazioni sindacali 
ma ai lavoratori.
Informiamo i lavoratori e le lavoratrici che la mattina di Sabato 25 Febbraio alle ore 10 a Jesi 
in Piazza della Repubblica, la Fiom con la Rsu e i lavoratori terranno un “presidio sindacale”
per denunciare alla città, alle istituzioni, e alla politica, il gravissimo attacco che Fiat sta 
portando ai diritti e alle libertà sindacali dentro lo stabilimento di Jesi. Concluderemo l'iniziativa 
recandoci al Comune per chiedere l'impegno anche del sindaco e del consiglio comunale. 
Invitiamo le lavoratrici e i lavoratori a partecipare numerosi.

Jesi, 21 febbraio 2012                                                           La Rsu della Fiom Cgil

sabato 18 febbraio 2012

ROMA, 18 FEBBRAIO 2012 - PALA ATLANTICO Assemblea delle delegate, dei delegati della Fiom


1° parte (relazione Maurizio Landini e interventi dei delegati)





                     2° parte (interventi e conclusioni di Maurizio Landini)

giovedì 16 febbraio 2012


9 marzo

Landini: sciopero contro l'attacco al lavoro



di rassegna.it
Le scelte della Fiat mettono in discussione il contratto e la dignità delle persone. Allo stesso modo governo e Confindustria vogliono "manomettere" l'articolo 18. "Questo attacco ai diritti del lavoro è inaccettabile. Il modo per uscire dalla crisi è estendere diritti per chi non ce l'ha, ridurre la precarietà, avviare un piano straordinario di investimenti per lavoro e occupazione". Per questo la Fiom scende in piazza venerdì 9 marzo a Roma, in occasione dello sciopero generale di 8 ore proclamato dei metalmeccanici. Il segretario generale, Maurizio Landini, lo spiega ai microfoni di RadioArticolo1 (audio). Nelle relazioni industriali "bisogna definire regole democratiche - chiede -, che permettano alle parti di fare accordi e ai lavoratori di decidere su ciò che li riguarda direttamente".

Per Marcegaglia lo sciopero non serve, il presidente di Confindustria ha detto che "così non si risolvono i problemi". Landini risponde: "Non facciamo uno sciopero fine a sé stesso, non siamo contenti di proclamarlo perchè chiediamo ai lavoratori di rimetterci lo stipendio. Ma alla Marcegaglia voglio ricordare che la Fiat è uscita dalla sua associazione per non rispettare il contratto nazionale. Noi - prosegue il segretario - scioperiamo per riprenderci il contratto e proporre un nuovo modello di sviluppo, diverso da quello di questi anni e dell'ultimo governo, con cui Confindustria spesso è stata d'accordo. Quindi si prenda la sua parte di responsabilità".
Landini non ha preferenze per il prossimo presidente di Confindustria - Squinzi o Bombassei -, solo un auspicio: "La smetta di favorire accordi separati, definisca con noi regole condivise in base alla rappresentanza. Insomma, deve fare i conti con ciò che i lavoratori democraticamente chiedono". Per questo serve una legge sulla rappresentanza.
Il leader della Fiom commenta le vendite del settore auto, in continua discesa. "Fiat non sta facendo investimenti, non produce nuovi modelli e perde quote di mercato - a suo avviso -. Ma il tema non viene affrontato: un governo degno di questo nome dovrebbe convocare il più grande gruppo industriale del paese e chiedere conto dei suoi investimenti". In caso contrario, il timore è che "si investa sempre più fuori dall'Italia, considerando che a Pomigliano stanno rientrando 2.000 persone (e nessun iscritto alla Fiom), siamo lontani dai 5.000 promessi dalla Fiat".





A proposito di Fiat, impossibile non tornare sull'accordo separato e sul referendum "ricatto" di Marchionne, che ha escluso la Fiom da Pomigliano. "I referendum si fanno in Fiat solo sotto ricatto - spiega Landini -. Infatti oggi rifiutano di sottoporre al referendum abrogativo l'intesa sostitutiva del contratto nazionale. Hanno firmato 20mila persone, ma ci viene negato". Quindi a suo avviso "c'è un problema di democrazia che non ha precedenti: secondo la Fiat la Fiom è fuori dagli stabilimenti, siamo alla discriminazione contro i nostri iscritti".
E nell'accordo ci sono condizioni durissime: "Porta l'orario settimanale da 40 a 43 ore alla settimana, è un'intesa contro l'occupazione e mette in discussione diritti fondamentali come lo sciopero e la malattia. Il governo Berlusconi ha fatto l'articolo 8 della manovra proprio per garantire questo regolamento. Il nuovo governo deve intervenire per cancellarlo. E poi convocare subito un tavolo con la Fiat: chiedere che fine hanno fatto i 20 miliardi di investimento che avevano annunciato".
Oggi un delegato della Fiom come vive la sua azione sindacale nella Fiat? "Sono dei veri e propri eroi - secondo Landini - : non hanno nessun riconoscimento, non ci sono ore di permesso né la bacheca sindacale. Fanno un lavoro di contatto durante pausa mensa, entrata e uscita. Abbiamo dei camper davanti agli stabilimenti. E i nostri delegati, se organizzano iniziative, sono anche vittime di azioni disciplinari".
Lo sciopero del 9 marzo è l'occasione per confermare il no alla la riforma delle pensioni. "Vogliamo dire che non ci piace - scandisce il segretario -: è contro i giovani, non distingue tra i lavori che si fanno, introduce un sistema di contribuzione che non esiste in Europa. In più non aiuta l'occupazione, perchè portare l'età pensionabile a 70 anni non favorisce certamente l'ingresso all'impiego. Il governo Monti deve cambiare politica economica". E a breve bisogna tornare a votare: "Le persone non si sentono rappresentate dai tecnici non eletti da nessuno. E' un problema di democrazia: bisogna scegliere tra programmi diversi, dare un mandato vero al prossimo governo e Parlamento".

giovedì 9 febbraio 2012


IL NUOVO LOGO DI FIM-UILM-FISMIC


  IL LORO NUOVO INCARICO 
POSTINI AZIENDALI




IL NUOVO LOGO DEI LAVORATORI 





ANDIAMO TUTTI A ROMA IL 9 MARZO

PER UNA GRANDE MANIFESTAZIONE

PER RICONQUISTARE IL CONTRATTO A PARTIRE DA FIAT 

PER ESTENDERE I DIRITTI E L' OCCUPAZIONE


PER DIFENDERE L'ART 18 CHE NON PUO' ESSERE OGGETTO NE' DI TRATTATIVA NE' DI NEGOZIATO

mercoledì 8 febbraio 2012

COMUNICATO FIOM

Basta!
 L'unico vero “recupero” di cui questa Azienda ha bisogno è quello della ragione 
Chi lavora non è una persona, ma una merce. Da sfruttare nel miglior modo possibile e alla pari di tutti gli altri fattori della produzione o delle scelte possibili: ammortizzatori sociali, straordinario, recuperi produttivi. Che importa della neve, del gelo, o del fatto che a fronte dei disagi era la stessa Regione a consigliare di stare a casa! Che importa se senza Cassa Integrazione i lavoratori perdono soldi! L'importante è accumulare recuperi (perchè 15 sabati di straordinario sono evidentemente pochi), ridurre al minimo i costi, e tenere i lavoratori sempre e comunque a disposizione in una specie di “lavoro a chiamata” sia il Sabato che dopo le 21 sul turno di pomeriggio.
La gestione scriteriata del maltempo di questi giorni ha dato l'ennesima dimostrazione di quale considerazione questa Azienda e questa Direzione abbiano dei suoi lavoratori. E di come col “dopo Cristo” preannunciato da Marchionne e concretizzatosi col nuovo Contratto Fiat si apra un vero e proprio modo di stare in fabbrica dove oltre ad impedire l'esercizio dei diritti sindacali e della democrazia si scaricano tutti i costi e la fatica su chi lavora e i guadagni vengono ripartiti tra azionisti e professional (e' di qualche giorno fa la notizia che Fiat Industrial distribuirà grazie ai ricavi di Cnh 240 milioni di dividendi agli azionisti). Dulcis in fundo, condanniamo senza se e senza ma la scelta vergognosa dell'Azienda e dei preposti aziendali di commminare 3 giorni di sospensione ad un lavoratore per non aver correttamente eseguito una operazione sulla linea di montaggio!


La Rsu della Fiom Cgil ritiene tutto ciò inaccettabile per cui chiede:


1)che l'Azienda faccia ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria così come previsto dalla Legge per garantire la copertura del reddito ai lavoratori che nei giorni scorsi non hanno lavorato per responsabilità non loro. 
2)In merito all'ingiusto provvedimento disciplinare chiediamo che questa Azienda lo ritiri e metta in campo misure non nei confronti del lavoratore ma del caposquadra innanzitutto, come del capofficina o di chiunque si sia reso artefice di quanto accaduto.
3)Chiediamo infine a Fim e Uilm che si proceda nel più breve tempo possibile ad indire assemblee retribuite per informare le lavoratrici e i lavoratori di quanto sta accadendo.


Jesi, 7 Febbraio 2012                    La RSU FIOM-CGIL

LETTERA DELLE DONNE IN FIAT AL MINISTRO FORNERO


Cara prof. Fornero,
ci rivolgiamo a lei nel doppio ruolo istituzionale di Ministra del Lavoro e delegata dal Presidente del Consiglio a coordinare le politiche di Pari Opportunità, siamo lavoratrici di varie aziende del gruppo Fiat e Fiat industrial a cui da gennaio 2012 viene applicato il cosiddetto “Contratto collettivo specifico di Lavoro di primo livello del 29 dicembre 2010” che pretende di sostituire ogni precedente accordo e contratto previgente nelle aziende Fiat ivi compreso il CCNL lavoratori Industria metalmeccanica privata.
“Contratto” che, come lei sa, è stato stipulato con associazioni sindacali rappresentative di una minoranza di lavoratori e lavoratrici del gruppo e contro il parere della Fiom Cgil, associazione sindacale di maggioranza in Fiat e a cui molte di noi aderiscono e nelle cui posizioni tutte ci riconosciamo.
Ci teniamo a farle presente che ad oggi nessun sindacalista delle associazioni firmatarie ha mai chiesto il nostro parere sulle materie che andava a sottoscrivere e che nessuno ha inteso sottoporre al voto di lavoratrici e lavoratori le intese realizzate.
Per questo abbiamo condiviso la scelta di nostre compagne e compagni di lavoro di promuovere il Referendum abrogativo del cosiddetto “Contratto” perché quest’accordo ci toglie diritti e libertà fondamentali in un paese democratico e peggiora drammaticamente le condizioni di lavoro e di fatica per ciascuna/o di noi.
Ma noi donne abbiamo una ragione in più per voler cancellare quell’accordo, perché in esso sono contenute norme gravemente discriminatorie nei confronti di madri e padri, lesive della legislazione vigente e dei principi di parità, sanciti dalla Costituzione Italiana e riaffermati dalle normative europee.
Infatti il “Premio straordinario 2012” pari a 600 euro lordi verrà erogato esclusivamente a chi avrà effettuato “nel periodo gennaio- giugno 2012 un numero di ore di effettiva prestazione lavorativa non inferiore a 870”. Nel testo dell’accordo è chiaro che è esclusa dal computo delle ore di effettiva prestazione lavorativa ogni assenza/mancata prestazione lavorativa retribuita e non retribuita a qualsiasi titolo ivi comprese “le assenze la cui copertura è per legge e/o contratto parificata alla prestazione lavorativa”.
Detto in parole semplici ciò vuol dire che in Fiat qualsiasi assenza dovuta a maternità(ivi compreso il periodo di congedo obbligatorio e quello cosiddetto sotto ispettorato), le due ore di riposo per allattamento, congedi parentali, assenze per malattia figlio, permessi per legge 104, faranno perdere il diritto a percepire il premio 2012.( Sic!)
Sul Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, (che contiene il recepimento italiano della direttiva 2006/54/CE relativa al principio delle pari opportunità e parità di trattamento tra donne e uomini) è scritto che in Italia è considerato discriminatorio “ogni trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonché di maternità o paternità, anche adottive, ovvero in ragione della titolarità e dell’esercizio dei relativi diritti” riteniamo quindi palesemente discriminatorio un accordo che nega l’erogazione del premio in ragione dell’esercizio da parte di lavoratrici e lavoratori dei diritti a tutela della maternità e a favore della conciliazione.Inoltre queste somme saranno detassate, secondo le normative introdotte dal suo predecessore Ministro Sacconi, contribuendo in tal modo ad allargare ulteriormente il differenziale salariale tra uomini e donne nelle nostre aziende.
Chiediamo a lei, per il doppio ruolo istituzionale di cui è investita, e alle Consigliere di Parità regionali e provinciali competenti per i territori in cui sono dislocate le sedi di aziende del gruppo Fiat, di intervenire ad impedire che tale trattamento discriminatorio abbia luogo .
Lo riteniamo un atto dovuto non solo per noi e tutte le lavoratrici ( e qualche lavoratore) del gruppo Fiat e Fiat Industrial, ma anche perché un accordo così palesemente discriminatorio applicato nel maggiore gruppo industriale d’Italia non potrà che produrre un effetto negativo su tutta la contrattazione aziendale indicando che la produttività aziendale viene prima di tutto, contro e sopra ogni diritto di lavoratrici e lavoratori, facendo arretrare condizioni minime di civiltà, che già oggi vengono considerate come insufficienti per garantire nel nostro paese reale parità e pari dignità nel lavoro.
Le segnaliamo inoltre che il nuovo sistema degli orari, la metrica e la turnistica che viene adottata con il nuovo “Contratto “ determina un notevole peggioramento dei carichi di lavoro e dell’affaticamento sulle linee di produzione.
Nessuno - né della gerarchia aziendale, né dei sindacati che hanno sottoscritto quell’accordo - ci ha dimostrato che tali aggravi non avranno conseguenze negative sulla salute riproduttiva delle donne inserite nelle linee di montaggio.
Non ci risulta, infatti , che siano state condotte indagini con rilevanza scientifica sui riflessi dei nuovi ritmi e organizzazione del lavoro sulla fertilità femminile, sulla possibilità di portare a termine in modo regolare e sano le gravidanze e l’allattamento o sulle alterazioni , disfunzioni e patologie del ciclo mestruale e della menopausa, derivanti da tale sovraccarico di lavoro.
Le chiediamo quindi che in quanto delegata dal Presidente del Consiglio a coordinare le politiche di Pari Opportunità, si faccia promotrice di una commissione d’inchiesta indipendente che approfondisca sul piano scientifico i possibili rischi per la salute riproduttiva delle lavoratrici nel nuovo sistema degli orari e dei turni previsto dal “Contratto” Fiat e imposto a tutte/i noi.
Infine, per quanto sopra espresso, le chiediamo di poterla incontrare al fine di poterle illustrare in forma più articolata e documentata la nostra situazione e farle conoscere la Fiat a partire dalle concrete condizioni di lavoro e di vita delle operaie e delle impiegate che vi lavorano


Le lavoratrici del gruppo Fiat / Fiat Industrial 

SEGUONO 205 FIRME DI LAVORATRICI DEGLI STABILIMENTI:
FIAT CARROZZERIE MIRAFIORI - PRESSE MIRAFIORI - MECCANICHE MIRAFIORI (FIAT POWERTRAIN) - FIAT SERVICES FIAT RICAMBI NONE VOLVERA - FIAT FGA (ENTI CENTRALI) - AUTOMOTIVE LIGHT VENARIA – FGA OAG -EX BERTONE- di Torino MAGNETI MARELLI di Corbetta , Milano
OFFICINE BRENNERO (IVECO) di Verona MAGNETI MARELLI POWERTRAIN di Bologna e Crevalcore ( Bo)- CENTRO RICERCHE FIAT-Bologna CNH ITALIA SPA – Stabilimenti di Jesi(AN) e Modena FIATAUTOMOBILES SpadiCassino(FR) FIAT SEVEL di Atessa (CH) FMA di Pratola Serra e IRISBUS di Flumeri (Av) FIAT GROUP AUTOMOBILES POMIGLIANO - FIAT GROUP AUTOMOBILES - EX ELASIS - FIAT CENTER ITALIA - FIAT POWERTRAIN TECHNOLOGIES S.P.A. POMIGLIANO di Napoli FIAT POWERTRAIN di Termoli FIAT SATA di Melfi

venerdì 3 febbraio 2012


Delegati Fiom Ferrari diffidano Ferrari Auto su applicazione contratto Fiat

 
Oggi, la Ferrari applica un accordo respinto dalla RSU. Questo fatto è di una gravità senza precedenti.La pratica autoritaria che sottomette al padrone i sindacati firmatari e i lavoratori è in corso anche alla Ferrari. Una pratica che risulta ancora più grave poiche in Ferrari, l’accordo Fiat, è stato bocciato non sola dalla Fiom (che su mandato dei lavoratori ha proclamato 40 ore di sciopero tra ottobre e dicembre 2011), ma anche dai rappresentanti di Fim e Uilm (alcuni dei quali hanno deciso per coerenza e per protesta di non dare la disponibilità alla composizione della nuove RSA).
Intanto, noi come delegati sindacali della Fiom in Ferrari (oggi non riconosciuti dall’azienda) abbiamo deciso ancora una volta di contrastare il piano Marchionne sostenendo le azioni legai che intraprenderà la Fiom, partecipando allo sciopero di 4 ore del 7 Febbraio proclamato dalla Fiom di Modena, sostenendo la manifestazione nazionale della Fiom dell’11 Febbraio a Roma, promuovendo le iniziative di lotta per contrastare la linea della Fiat e di assistenza a nostri iscritti davanti alle portinerie.
Inoltre, pur con tutti rischi e le difficoltà, abbiamo inviato una lettera alla Ferrari che rendiamo pubblica, in cui diffidiamo l’azienda dall’applicare il contratto fiat ai non iscritti ai sindacati firmatari. Una lettera con cui ribadiamo che la Fiom c’è, e che gli iscritti e delegati in Ferrari non si piegano.
(DELEGATI FIOM FERRARI)
ECCO COME SI COMPORTANO CAPI REPARTO A MELFI

giovedì 2 febbraio 2012









Il nostro tempo è adesso. All’attacco anche la rete dei precari. Che annuncia una manifestazione per lunedì prossimo all’esterno del ministero del Lavoro. Ecco la loro nota. “Che monotonia i nostri governanti che alternano gaffe ad alti proclami e nel frattempo non affrontano la vera emergenza sociale di questo paese: la precarietà e la disoccupazione giovanile di massa. Noi, i giovani di questo Paese, abbiamo il diritto di trovare un lavoro che valorizzi la nostra formazione e la nostra professionalità, retribuito con uno stipendio decente, che garantisca quei diritti a cui, lontani dalla monotonia ma molto vicini all’ansia e all’incertezza, non abbiamo mai avuto accesso”. E ancora: “Caro presidente Monti, non è togliendo “il pericoloso” articolo 18 che si danno risposte ai giovani. La vera monotonia per noi si chiama contratto in scadenza, partita iva falsa, stipendi da fame, disoccupazione, welfare assente, una monotonia frustrante che non si risolve con ipotetiche esplosioni imprenditoriali che dovrebbero prodursi magicamente dalle liberalizzazioni. Siamo stanchi di vivere un mercato del lavoro che ci tiene quotidianamente sotto ricatto, che ci priva del diritto alla malattia, alla maternità, alla casa, alla formazione, all’autonomia, al reddito”.