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martedì 10 gennaio 2012


Comitato centrale Fiom-Cgil
Roma, 10 gennaio 2012

Documento presentato da Maurizio Landini, Segretario generale Fiom-Cgil


Il Comitato centrale della Fiom-Cgil, a partire dalle valutazioni e dalle decisioni assunte lo scorso 28 novembre 2011, conferma la propria contrarietà alla scelta della Fiat di cancellare il Ccnl, la contrattazione collettiva, peggiorare le condizioni di lavoro e ledere le libertà sindacali attraverso il tentativo illegittimo di escludere dai propri stabilimenti la Fiom-Cgil.
Tutto ciò viola princìpi di eguaglianza e di libertà sindacale stabiliti dalla nostra Costituzione, dal nostro ordinamento legislativo e dai Contratti nazionali. Vengono inoltre violate le convenzioni internazionali sulla libertà sindacale e il diritto di organizzazione (nn. 87 e 98). Pertanto la Fiom riitiene opportuno presentare un ricorso in tal senso all'Organizzazione internazionale del Lavoro.
Inoltre tale intesa, firmata anche da Fim-Cisl e Uilm-Uil, si pone al di fuori e in contrasto con
l'accordo unitario del 28 giugno 2011, soprattutto con l'impegno comune di garantire la funzioni del Ccnl e di definire in tutti i luoghi di lavoro le regole minime di democrazia, rappresentanza e contrattazione.
Il Comitato centrale della Fiom esprime il proprio sostegno e la propria vicinanza alle delegate e ai delegati, alle iscritte e agli iscritti alla Fiom-Cgil e alle lavoratrici e ai lavoratori della Fiat sottoposti a un attacco ai loro diritti e alla loro dignità senza precedenti nella storia repubblicana e democratica del nostro paese.
Il Comitato centrale della Fiom-Cgil assume e fa propria la richiesta, già sottoscritta da migliaia di lavoratori e lavoratrici del Gruppo, avanzata nel rispetto degli accordi sindacali del 1993 in materia di Rsu e Rappresentanza, a Fim e Uilm e alle Aziende di indire un libero referendum a carattere abrogativo dell'accordo che estende il modello di Pomigliano a tutto il Gruppo. 

1 Il Comitato centrale della Fiom chiede che il Governo convochi un tavolo di confronto sul piano industriale e di investimenti del Gruppo Fiat nel nostro paese e considera necessario un intervento che, a garanzia dei diritti costituzionali in materia di pluralismo e libertà sindacale, determini un'opportuna modifica dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, fermo restando la necessità di un complessivo intervento legislativo che garantisca il diritto democratico di validazione dei Contatti collettivi e di elezione delle rappresentanze sindacali unitarie.
Il Comitato centrale della Fiom considera grave, inaccettabile e illegittima la scelta di
Federmeccanica di non considerare dal 1° gennaio 2012 la nostra organizzazione sindacale
firmataria del Ccnl.
Il Comitato centrale giudica illegittimo, inoltre, l'ennesimo accordo separato ultimamente
realizzato tra Fim, Uilm e Federmeccanica per una disciplina specifica per l'auto in deroga al Ccnl in cui si aumenta l'orario di lavoro individuale a danno dell'occupazione.
Con la presentazione della nostra piattaforma si è attivata la regola dell'ultrattività prevista dal
Ccnl ultimo del 2008 e con il mese di gennaio la Fiom è impegnata a praticare azienda per azienda un'azione di contrattazione che riaffermi i contenuti della piattaforma i diritti e le libertà sindacali e definisca le condizioni per la riconquista di un unico e condiviso Ccnl e, se necessarie, le più opportune azioni legali e giuridiche.
Contemporaneamente la Segreteria nazionale della Fiom proseguirà sul mandato ricevuto dal
Comitato centrale per verificare con Fim, Uilm e le associazioni imprenditoriali le condizioni per un'intesa sulle regole, la rappresentazione democratica e la validazione democratica della
contrattazione collettiva, unica strada capace di poter ricomporre le rilevanti divergenze in essere e propedeutica alla riconquista di un Ccnl unitario e condiviso.
Il Comitato centrale della Fiom giudica in modo negativo la manovra varata dal governo Monti per il suo carattere recessivo, l'allungamento dell'età pensionistica, per l'inaccettabile cancellazione delle pensioni di anzianità, per un aumento dei prezzi e delle tariffe che riduce al limite il potere di acquisto dei salari e delle pensioni.
E' necessario un reale cambiamento delle politiche economiche e sociali del Governo che
intervenga per superare quelle disuguaglianze sociali che hanno determinato la forte crisi che
stiamo attraversando.
L'istituzione di una vera patrimoniale, una lotta contro l'evasione fiscale, la corruzione e l'illegalità sono le vere discontinuità da realizzare insieme ad una azione affinché in Europa si affermi una nuova politica sociale ed economica non vincolata alle indicazioni della Bce, improntata allo sviluppo economico internazionale, con particolare attenzione ai settori industriali, e mirata a un riequilibrio nella distribuzione del reddito.
Un piano straordinario di investimenti pubblici e privati sono poi la condizione per ridefinire un
necessario nuovo sistema di produzione e mobilità ambientalmente sostenibile e un necessario piano per il lavoro stabile e per una piena occupazione, per il rilancio del paese e del Mezzogiorno.

2 In materia di riforma del mercato del lavoro il Comitato centrale della Fiom-Cgil considera
necessario che le lavoratrici e i lavoratori, i giovani e  i pensionati discutano le proposte con cui il sindacato, e per quanto ci riguarda la Cgil, avanzerà nel confronto con il Governo avendo ferma l'indisponibilità a manomettere l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, per aprire la strada ai licenziamenti senza giusta causa.
Il Comitato centrale a tal fine ritiene necessario perseguire l'obiettivo del superamento della
precarietà e della riunificazione dei diritti nel lavoro attraverso precise proposte:
• Estensione della cassa integrazione a tutte le imprese, a tutti i settori e a tutte le forme di
lavoro attraverso la contribuzione di tutti i soggetti coinvolti.
• Il lavoro dipendente è a tempo pieno e indeterminato riconducendo il lavoro atipico a 4/5
forme.
• L'istituzione di un reddito di cittadinanza anche avendo a riferimento la risoluzione del
Parlamento europeo del 20/10/2010.
• Affermare con il Ccnl la parità di retribuzione oraria e di diritti nei luoghi di lavoro a parità
di mansione per tutte le forme di lavoro e un costo maggiore del lavoro atipico rispetto al
Contratto a tempo indeterminato.
• Affermare la redistribuzione del lavoro e la tutela dell'occupazione a partire dalle aziende
in crisi con i contratti di solidarietà e a fronte di un maggiore utilizzo degli impianti e per i 
lavori più pesanti, affermando la riduzione degli orari di lavoro anche attraverso una sua
incentivazione sul piano fiscale.
Sull'insieme di queste posizioni il Comitato centrale impegna tutta l'organizzazione a realizzare a partire dal mese di gennaio 2012 una diffusa e capillare campagna di assemblee nei luoghi di lavoro, di effettuare nelle forme articolate decise da ogni territorio 4 ore di sciopero fino alla
realizzazione sabato 11 febbraio 2012 a Roma di una grande manifestazione nazionale delle
lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici: per il lavoro, la democrazia, il contratto nazionale, il
superamento della precarietà, un nuovo modello di sviluppo e una nuova politica economia e
sociale.
Il Comitato centrale dà mandato alla Segreteria di riconvocare dopo l'11 febbraio un ampio
momento di discussione per praticare la piattaforma di Cervia al fine di riconquistare il Contratto nazionale.