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sabato 14 gennaio 2012

Comitato direttivo Cgil 11 e 12 gennaio 2012: o.d.g. sulla Fiat




Il Comitato direttivo della Cgil ha approvato a larga maggioranza (3 i voti contrari) il seguente ordine del giorno sulla Fiat.
Il Cd della Cgil, riunito l'11 e il 12 gennaio 2012, ritiene grave e sbagliata la scelta della Fiat di continuare sulla strada della rottura aggravata dalla definizione di un contratto di primo livello che cancella il contratto nazionale e la storia della contrattazione collettiva del gruppo e che tiene fuori illegittimamente dai luoghi di lavoro il sindacato maggiormente rappresentativo.
Tutto ciò viola i principi di uguaglianza e di libertà sindacale stabiliti dalla nostra Costituzione, dal nostro ordinamento legislativo, dai contratti nazionali e rappresenta per tutto il sindacato confederale un problema da risolvere perché mette in discussione i princìpi fondamentali su cui si è sempre basato il pluralismo sindacale ed è fuori dalle regole e in contrasto con l’Accordo del 28 giugno.
In questo senso è urgente ripristinare il diritto dei lavoratori di essere rappresentati nei luoghi di lavoro dai sindacati a cui liberamente aderiscono. Per tutto ciò è importante che il governo chieda conto a Fiat e avvii un confronto serio sul piano industriale e sugli investimenti più volte annunciati.
Contemporaneamente, confermando la scelta della Cgil sui temi della democrazia e della rappresentanza, si valuta urgente un confronto per ripristinare lo spirito della regola originaria dell'art. 19 dello Statuto dei lavoratori.
Il Cd sostiene e condivide la richiesta dei lavoratori del gruppo Fiat per l’indizione di un libero referendum abrogativo avanzata a Fim, Uilm e Fiat nel rispetto degli accordi sindacali del 1993, e auspica che possa essere svolto anche con l’obiettivo della ricostruzione di tutti i diritti di rappresentanza e di corrette relazioni sindacali.
Il Cd della Cgil impegna la Segreteria alla rapida attuazione degli impegni contenuti nell’Accordo del 28 giugno sulla certificazione della rappresentanza e impegna le categorie alla definizione di regole unitarie e condivise per la validazione democratica dei contratti collettivi nazionali di lavoro con la definizione di appositi intese e regolamenti.