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giovedì 8 marzo 2012


ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAL GRUPPO CONSILIARE P.R.C. A SOSTEGNO
DEI DIRITTI DEI LAVORATORI DELLE AZIENDE DEL GRUPPO FIAT

IL CONSIGLIO COMUNALE DI JESI PREMESSO CHE:

- da anni una grave crisi occupazionale investe tutto il paese e, in modo drammatico, la
Vallesina e, accade purtroppo che essa venga usata con grande spregiudicatezza per
riorganizzare le forme della produzione penalizzando le condizioni del lavoro, i diritti dei
lavoratori e moltiplicando le forme contrattuali a vantaggio di quelle più flessibili e precarie;
- in questi mesi le vicende del gruppo FIAT a partire da Pomigliano, per giungere al contratto
separato e all'esclusione della FIOM dalle rappresentanze aziendali, è esempio emblematico
del tentativo padronale di intaccare pesantemente le condizioni di vita, i diritti contrattuali,
le libertà costituzionalmente garantite dei lavoratori;
- tale strategia è drammaticamente confermata dal tentativo del governo Monti, spalleggiato
da Confindustria e dall'Amministratore delegato della Fiat Marchionne, di mettere in
discussione l'art. 18 dello statuto dei lavoratori;
- a Jesi è operativo uno stabilimento del gruppo FIAT Industrial che per numero di dipendenti
(circa 1.000) è il più grande non solo della Vallesina, ma probabilmente dell'intera Provincia
di Ancona;
- anche all'interno dello stabilimento jesino la FIAT, con l'accondiscendenza di alcuni
sindacati, ha dato attuazione all'accordo separato con la conseguenza, tra le altre, di
escludere il sindacato più rappresentativo all'interno di quella fabbrica, la FIOM, da ogni
possibilità di concreta azione sindacale;
- della situazione che ha comportato oltre ad oggettivo peggioramento delle condizioni e dei
tempi di lavoro, una drastica riduzione dei diritti e degli spazi di democrazia all'interno
dell'azienda, ha dato oggettiva testimonianza una affollata assemblea pubblica organizzata
dalla FIOM a Jesi meno di un mese fa;
CONSIDERATO CHE la vicenda FIAT è emblematica del ricatto padronale, sostenuto
oggettivamente dal governo Monti, tendente a far pagare esclusivamente ai lavoratori i costi
della crisi nazionale e internazionale, la città di Jesi, forte della sua storia, delle sue tradizioni
democratiche e le istituzioni che la rappresentano non possono che sostenere le legittime
rivendicazioni dei lavoratori del gruppo FIAT e della Fiom che, anche con le motivazioni
dellenegative evoluzioni delle vicende sindacali del Gruppo, ha dichiarato per venerdì 9 Marzo,
8 ore di sciopero generale con manifestazione a Roma;
ESPRIME
· il proprio disappunto e le proprie contrarietà per l'esclusione dalle agibilità sindacali
l'Organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa in Azienda;
· ferma contrarietà per l'atteggiamento discriminatorio e antidemocratico condotto da parte
del Gruppo FIAT ai danni non solo della Fiom, ma soprattutto a danno dei lavoratori iscritti
alla Fiom;
CHIEDE
· al Governo di farsi parte attiva nei confronti della FIAT per pretendere il rispetto integrale
degli impegni assunti in termini di investimenti e di nuovi modelli da produrre negli
stabilimenti italiani;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
1. ad organizzare in tempi strettissimi un incontro con la RSU Aziendale, la FIOM e, se
ritenuto necessario, con la stessa azienda, per verificare l'effettiva situazione all'interno dello
stabilimento;
2. a dare comunicazione agli organi di stampa della decisione assunta.

Approvato all'unanimità con 22 voti favorevoli dal Consiglio Comunale di Jesi
nella seduta di lunedi' 5 marzo 2012.


"DEMOCRAZIA AL LAVORO"
VENERDI' 9 MARZO
SCIOPERO GENERALE DI 8 ORE

Siamo ben consapevoli del diffcile momento che le lavoratrici e i lavoratori della Fiat
stanno vivendo. Ma dobbiamo dirlo ben chiaro. Quello che è in gioco non è
semplicemente un accordo che non ci piace. Quello che è in gioco è il fatto se sia
giusto o meno che in fabbrica chi lavora possa esercitare liberamente i propri diritti
sindacali e di cittadino. Se questo viene meno signifca che qualcosa non funziona,
che in questo Paese la democrazia è in pericolo.
E' giusto o meno che chi lavora dentro gli stabilimenti Fiat debba essere libero di
poter scegliere l'organizzazione sindacale alla quale aderire? Di avere una tessera
sindacale senza essere discriminato? Di poter poter scegliere liberamente di aderire o
meno ad uno sciopero senza subire pressioni da parte aziendale o sindacale? Di poter
eleggere i propri rappresentanti e di non vederli ridotti alla clandestinità? Di votare gli
accordi che lo riguardano?
Se pensi che le ragioni della Fiom siano giuste, se pensi che bisogna
difendere i diritti sindacali e le libertà dei lavoratori dentro alla fabbrica
in cui lavori, se pensi che è sbagliato usare la paura per dividerci o per
peggiorare le nostre condizioni di vita e di lavoro: allora venerdì
aderirisci allo sciopero per difendere la tua dignità e la solidarietà di chi
lavora. Far scegliere la paura contro le proprie idee non risolve i
problemi. Li complica. Sapendo che il diritto di sciopero non può essere
messo in discussione nemmeno da Marchionne, che scioperare è un
diritto e chi sciopera non può essere punito.

Per la democrazia e le liberta' sindacali dentro le
fabbriche Fiat
per la difesa e l'estensione dell'articolo 18
per la riconquista del contratto nazionale
contro la precarietà e per il reddito di cittadinanza
contro la riforma delle pensioni che penalizza giovani e
meno giovani
per un nuovo modello di sviluppo

Per chi parteciperà alla grande manifestazione di Roma
Ritrovo a Jesi zona Porta Valle
venerdì alle ore 4.00

Jesi, 8 marzo 2012                                                            La Rsu della Fiom Cgil