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mercoledì 26 settembre 2012

COMUNICATO SINDACALE


Informiamo le lavoratrici e i lavoratori che Martedì 25 Settembre 2012 all'interno dello stabilimento Cnh di Jesi, un lavoratore del reparto Cabine è rimasto vittima di un gravissimo incidente che ha comportato una pesante lesione alla sua mano. Lavoratore verso il quale va tutto il nostro pensiero e l'augurio di una pronta guarigione.

La Fiom, vista la gravità di quanto accaduto, ha deciso responsabilmente di aderire allo sciopero di 2 ore indetto in data odierna dalla Fim e dalla Uilm. Questo pur non condividendo la loro scelta di non parlare ai lavoratori.

Detto ciò chiediamo,

1. la rimozione dei responsabili diretti o indiretti che in questi anni, a partire dal reparto cabine, hanno costruito una organizzazione del lavoro che mette a rischio la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, come quanto accaduto ieri l'altro dimostra.
2. La messa in sicurezza fin da subito della postazione, e l'impegno dell'Azienda ad affrontare veramente le problematiche che i lavoratori del reparto pagano ormai da troppo tempo. Non ultima quelle relative alla implementazione della nuova cabina.
3. La Rsa faccia subito richiesta di Assemblee Retribuite per dare la possibilità alle lavoratrici e ai lavoratori di discutere e eventualmente decidere le misure da prendere per salvare una fabbrica in vero e proprio stato confusionale. L'incidente occorso al lavoratore e le dimissioni del Direttore di Stabilimento ne sono la più ampia dimostrazione.

I delegati della Fiom saranno alle ore 11 ai cancelli per parlare con le lavoratrici e i lavoratori e si impegnano a trasmettere la notizia ai mezzi di informazione per far si che quanto accaduto non rimanga nascosto e non si ripeta.

Non possiamo ancora una volta non notare come l'estensione del modello Pomigliano a tutto il gruppo e il duro attacco portato dalla Fiat alle libertà sindacali, non fa altro che lasciare i lavoratori più soli negando loro la possibilità di intervenire sulla propria condizione di lavoro. In aggiunta al fatto che non garantisce nemmeno il lavoro, come la fine del piano “Fabbrica Italia” dimostra ampiamente .
Grazie, Fim e Uilm.

Jesi, 27 settembre 2012 La RSU della Fiom Cgil