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sabato 13 ottobre 2012

APPELLO ALLA CITTA' DI JESI


Firma per l'abrogazione delle due leggi vergogna di Monti e Berlusconi!

Care cittadine e cari cittadini, l'articolo 1 della nostra Costituzione recita in modo chiaro ed inequivocabile che "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Cioè il lavoro è un diritto, e sopra quel diritto si reggono le nostre vite e la democrazia nel Paese.

Dopo anni in cui si è smesso volutamente di raccontare chi lavora, oggi la crisi e la fnanza hanno creato le condizioni per una resa dei conti fnale, dove in pochi dovrebbero lavorare di più, senza diritti, privati dello stato sociale, e a scapito dei tanti che il lavoro non riusciranno a trovarlo mai.

Ecco allora che l'articolo 8 del decreto legge 138/2011 voluto dal governo Berlusconi, e la modifca dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300 del 1970) fatta da Monti, rappresentano l'atto fnale della defnitiva distruzione delle conquiste sociali fatte negli anni'70.

Se attraverso le deroghe viene messa la parola fne al contratto nazionale, come al fatto che a eguale mansione possa corrispondere lo stesso salario e gli stessi diritti (art.8). Dall'altra, scompare per sempre il posto fsso. Con una manciata di soldi si potrà infatti essere licenziati per un qualsiasi motivo (art.18).

Messi in guerra l'uno contro l'altro e senza contratto nazionale (Fiat docet!), i lavoratori saranno sempre più soli e il lavoro si sposterà verso coloro che meglio sapranno rinunciare ai salari, ai diritti, e alle libertà sindacali. Il risultato sarà un peggioramento complessivo delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori di tutta Europa.

La precarietà viene assunta così a tratto distintivo della nostra epoca e il lavoro esisterà solo in funzione del mercato che regolerà tutto.

Per questo nei giorni scorsi uomini e donne di questa città, hanno deciso di mettere da parte per un momento le loro diversità, e impegnarsi insieme in un cammino che attraverso la costituzione di un Comitato cittadino, vuole provare a cambiare le cose, riaffermare la centralità del lavoro e un futuro alla tenuta democratica di questo Paese, che le politiche neoliberiste di questi anni ha messo a dura prova.

Siamo consapevoli che dietro a tutto questo c'è l'idea di una società che impoverisce tutti. L'operaio in cassa integrazione come chi il lavoro non riesce a trovarlo. Il precario a cui viene tolta per sempre la possibilità di una stabilizzazione o il commerciante costretto a chiudere perché nessuno più compra niente.

A motivo di ciò è nostra intenzione coinvolgere il più possibile la cittadinanza e il territorio per discutere e per ricreare quella partecipazione e quella speranza che i referendum sull'acqua hanno dimostrato sia possibile mettere in atto. La vittoria dei referendum porterebbe miglioramenti sostanziali nella vita di milioni e milioni di lavoratori.

Sostieni i Referendum sul lavoro e partecipa alla raccolta delle frme!

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