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giovedì 25 settembre 2014

COMUNICATO SINDACALE


In relazione alla Cigo prevista per il periodo che va dal 6 al 10 di Ottobre prossimo, l'azienda ci ha informato che svolgeranno normale attività lavorativa per tutta la settimana i reparti trasmissioni e cabine, con l'unica eccezione che la C2 della cabine lavorerà i primi 4 giorni, per fare poi “cassa” il venerdì 10. Confermata è invece la cassa integrazione sulle linee dell'officina 2.

Sempre rispetto alla Cigo, l'azienda non è stata in grado di dirci il numero delle persone che saranno comandate quella settimana al lavoro, nei restanti reparti dello stabilimento.

In ultimo, ci è stato comunicato che dal 13 di Ottobre prossimo il reparto Trasmissioni prenderà a lavorare sui due turni con una produzione giornaliera di 46 trasmissioni (dalle 36 odierne), e contemporaneamente inizieranno i lavori per la nuova linea della Utility Medium, che secondo Fiat dovrà essere pronta per Gennaio prossimo, mese su cui il reparto tornerà sul turno centrale.

A conclusione dell'incontro abbiamo espresso la necessità che nel periodo di Cig vengano bloccati gli straordinari, in quanto riteniamo assolutamente sbagliato che si chiedano sacrifici in busta paga ad alcuni, e gli straordinari ad altri.

E' stata inoltre ribadita la necessità a breve dell'avvio di un confronto con l'azienda, che metta al centro le postazioni dello stabilimento più faticose e potenzialmente più pericolose per la salute di chi ci lavora.

In ultimo, continuiamo a chiedere un incontro in merito alla situazione problematica ed inefficiente del magazzino, dove ci pare urgente programmare assieme alle altre organizzazioni sindacali assemblee di reparto, lì come nel resto della fabbrica.

Jesi, 25 Settembre 2014    La Rsa della Fiom Cgil

martedì 16 settembre 2014

COMUNICATO SINDACALE SULL'INCONTRO CON FIAT


Nella giornata di giovedì 11 settembre la FIOM CGIL territoriale insieme alla RSA ha incontrato la direzione aziendale e il Dott. Retus per espletare l’esame congiunto rispetto all’avvio della CIGO prevista per il mese di Ottobre 2014. Nell’incontro la Fiom, oltre a fare il punto sulla situazione attuale e sulla chiusura dell’anno, ha chiesto all’azienda di conoscere la missione produttiva del sito e ha manifestato ancora una volta le preoccupazioni, rispetto ad una gestione organizzativa e produttiva dello stabilimento che sicuramente necessita di importanti correttivi. L’azienda rispetto alle ns. richieste ha risposto punto per punto come segue:

Rispetto alla CIGO ha confermato che i volumi produttivi per il 2014 si attesteranno a 20.500 macchine e che quasi sicuramente si faranno altre fermate di CIGO per i mesi di Novembre e Dicembre per un numero totale di 10 giornate (5 per ogni mese). La cassa interesserà sicuramente le linee di montaggio, forse il reparto cabine e comunque complessivamente circa 1/3 di tutti i dipendenti (300 lavoratori). Rispetto alla maturazione della 13ma l’azienda ci ha comunicato dopo aver fatto i dovuti approfondimenti che per coloro che staranno in cassa integrazione l’importo della stessa subirà una decurtazione proporzionale alle ore di CIGO effettivamente fatte (con una perdita massima stimata di circa 90 euro lorde);

Rispetto alla missione produttiva l’azienda ci ha spiegato che il sito di Jesi non è messo in discussione perché la tipologia di prodotto che viene assemblata è molto complessa e particolareggiata e gli altri stabilimenti europei o turchi non sono in grado di poter assorbire tali produzioni. Rispetto alle gamme di prodotto l’azienda ci ha illustrato analiticamente come alcuni trattori sono in fase di uscita e come gli stessi verranno sostituiti dalle nuove motorizzazioni in linea con la normativa vigente.
a. APL T3 sostituito da APL T4 
b. SPECIAL T nessuna sostituzione si sono mantenuti i volumi 
c. TD T3 sostituito da TD T4 (ottobre –novembre 2014) 
d. 16x16 nuovo prodotto 
e. UTILITY BRIDGE sostituito con UTILITY MEDIUM

Alla luce delle tendenze del mercato e del lancio del nuovo utility l’azienda ritiene che i volumi produttivi per l’anno 2015 si assesteranno sugli stessi del 2014 quindi intorno alle 20.500 macchine. Il calo produttivo ci hanno spiegato che è dovuto sostanzialmente ad una contrazione del mercato EMEA in particolare del mercato francese, tedesco e ucraino che però non viene compensato dagli altri mercati in crescita come ad esempio quello spagnolo;

Rispetto all’organizzazione del lavoro l’azienda ha tenuto a precisare che sicuramente in questa fase in cui si sono dovuti gestire contemporaneamente il fase out e il fase in di alcuni modelli le complessità già elevate nelle fasi di approvvigionamento ed assemblaggio sono sicuramente aumentate anche a discapito del tanto esaltato WCM. L’azienda come dice il Dott. Retus deve riprendere fiducia in se stessa ed in particolare rilanciare il WCM e riconquistare la medaglia d’argento.

Durante la discussione sono emerse anche altre criticità denunciate dall’azienda, oltre al fatto del WCM e della scarsa propensione dei lavoratori a tale metodologia di lavoro, l’azienda ha rimarcato il problema dell’assenteismo per malattia che ha raggiunto il 6% e il problema della produttività con particolare riferimento al reparto delle trasmissioni prendendo come spunto l’assemblea in sciopero fatta proprio dalla ns. organizzazione sindacale. Al termine dell’incontro ci è stato detto che a Gennaio il Dott. Retus ritornerà per fornirci dei dati più precisi rispetto ai volumi del 2015.

Alla luce della discussione fatta riteniamo che se da un lato l’azienda ha risposto a tutte le nostre domande e ci ha chiesto la massima collaborazione sulle questioni anzidette, dall’altro crediamo che se siamo davanti ad un rigetto del WCM forse occorre un maggior coinvolgimento dei lavoratori ed un confronto vero con la ns. organizzazione sindacale che negli ultimi mesi non si è solo limitata a criticare e a denunciare una situazione aziendale a dir poco confusionaria, ma ha fatto anche delle proposte. Il fatto inoltre di avere un assenteismo del 6% deve far capire all’azienda che quei correttivi introdotti con il CCSL non sono serviti a niente, l’assenteismo e la produttività non si curano riducendo i diritti, ma migliorando le postazioni di lavoro con suggerimenti, accorgimenti e soprattutto investimenti.
La FIOM pur avendo espletato l’esame congiunto ha ritenuto di non sottoscrivere alcun accordo sindacale rispetto alla CIGO in quanto la ns. richiesta di far maturare la 13ma interamente anche a coloro che avrebbe usufruito della cassa non è stata accolta.
Riteniamo comunque fondamentale fare un’assemblea con tutti i lavoratori e le lavoratrici. Per quello che ci riguarda visto che gli incontri sull’esame congiunto sono stati fatti in maniera disgiunta con le altre organizzazioni sindacali e che non ci sono possibilità di fare un’assemblea unitaria abbiamo deciso come FIOM CGIL di chiederla per giovedì prossimo 18.09.14.

Jesi, 16.09.2014 FIOM CGIL Ancona

giovedì 11 settembre 2014

SCIOPERO ALLE TRASMISSIONI


La RSA della Fiom Cgil rende noto che nella giornata di ieri 10 Settembre i lavoratori della linea delle trasmissioni hanno ancora una volta scioperato per chiedere a questa azienda investimenti veri rispetto all'organizzazione del lavoro della nuova macchina Utility Medium.

Se è positivo il potenziamento produttivo del reparto, ciò che non è pensabile è che si giochi tutto sull'aumento della velocità della linea e dei ritmi di lavoro. Sono mesi che Fiat non dà risposte ai lavoratori sui problemi che da tempo segnalano, in particolare sui metodi e sulla sicurezza.

Ciò che è emerso anche ieri dall'assemblea dei lavoratori, è che in attesa di una organizzazione del lavoro adeguata, la linea deve innanzitutto andare più piano, come si ritiene assolutamente necessario l'aumento del personale e la sua formazione.

Perché se è vero che è intenzione di tutti difendere il lavoro a Jesi, quel lavoro non deve andare a scapito delle schiene e delle braccia dei lavoratori. Su questo ci pare che i responsabili di questo stabilimento dovrebbero molto riflettere, su come investire risorse per diminuirla la fatica, piuttosto che aumentarla.

La Fiom Cgil chiede al più presto un incontro su questo, come sull'ennesimo incidente occorso ad un lavoratore in officina 2, a cui va tutta la nostra vicinanza.

Jesi, 11 settembre 2014 La Rsa della Fiom-Cgil

martedì 9 settembre 2014

CASSA INTEGRAZIONE ALLA CNH DI JESI


Informiamo i lavoratori che nell'incontro odierno, l'azienda ci ha comunicato la decisione di ricorrere alla cassa integrazione ordinaria per i giorni che vanno dal 6 al 10 ottobre compreso, motivando tale scelta con il calo degli ordini registratosi nella seconda parte dell'anno sul mercato europeo.

Da quanto ci è stato detto, la sospensione dell'attività lavorativa potrebbe interessare in misura minore o per niente i reparti delle cabine e delle trasmissioni, dove diversamente siamo in presenza di una crescita delle produzioni.

L'Azienda ha inoltre dichiarato che molto probabilmente ulteriori richieste di cassa integrazione ordinaria si renderanno necessarie su Novembre e Dicembre, per un periodo complessivo di ulteriori 2 settimane.

Le preoccupazioni che la Fiom Cgil manifesta da mesi rispetto alle incertezze produttive del nostro stabilimento, hanno purtroppo trovato riscontro con il ritorno della cassa integrazione sui lavoratori dello stabilimento Cnh di Jesi.

A motivo di ciò nei prossimi giorni la Fiom Cgil farà richiesta di un esame congiunto con Fiat in merito alla richiesta della Cig, e allo stesso modo informerà i lavoratori sulle eventuali decisioni da prendere, nel caso questa azienda non si decida a discutere con la nostra organizzazione sindacale sul futuro di questo stabilimento, rispetto agli investimenti, ai prodotti e all'occupazione.

In ultimo, chiediamo agli altri sindacati di dare la possibilità ai lavoratori di discutere nelle assemblee dei problemi del loro posto di lavoro.

Jesi, 8 settembre 2014 La Rsa della Fiom Cgil

sabato 6 settembre 2014

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO? MA MI "FACCI" IL PIACERE!


Nel perdurare della gravissima crisi economica che il nostro Paese sta attraversando senza che si possa intravedere una via d’uscita, la preoccupante situazione della nostra fabbrica jesina, il suo calo produttivo ormai consolidato, l’incertezza sul futuro occupazionale, soprattutto il caos in cui versa da anni l’organizzazione del lavoro nel nostro stabilimento ci spingono a fare alcune considerazioni.

Da anni la logistica, in particolar modo lo stoccaggio e la movimentazione del materiale di produzione nello stabilimento della CNH Jesi versa in un gravissimo stato di confusione e disorganizzazione. Ciò è causa di inefficienza produttiva, abbassamento della qualità del prodotto, spreco di risorse, demotivazione dei lavoratori. Di queste cose, a nostro avviso, sono fortemente responsabili le varie direzioni che si sono succedute ai vertici dell’azienda da una decina d’anni a questa parte.

In primo luogo le alte sfere della CNH che, adottando il modello WCM, decisero di dismettere e smantellare il sistema di stoccaggio materiale automatico e semiautomatico impiantato nell’estate del 1986, il quale consentiva lo stoccaggio razionale ed efficiente di migliaia di contenitori metallici di svariate dimensioni. Mentre si demoliva la vecchia struttura, però, la mole del materiale aumentava costantemente a causa delle innumerevoli varianti che richiedevano i nuovi trattori, senza che alcuna delle direzioni succedutesi a Jesi programmasse e stabilisse alternative aree di stoccaggio adeguate alle quantità e alle più svariate tipologie degli imballaggi. Tardivamente si sono costruiti tendoni in varie aree dello stabilimento che in parte raccoglievano e stivavano la grande mole dei contenitori metallici. Per anni il magazzino produzione, il tunnel di scarico, le aree adiacenti, i piazzali sono state congestionati da una massa caotica di contenitori di tutte le dimensioni e forme. Sui piazzali esterni per anni, sotto le intemperie, hanno stazionato cartoni su pedana che lentamente si disfacevano sotto il sole e la pioggia, rendendo sempre più difficile l’identificazione del materiale, del quale spesso ne era compromessa la qualità. Per anni e anni si è sprecata un’enorme quantità di tempo per cercare il materiale che veniva richiesto dalle linee di produzione e che era stato accatastato in maniera del tutto casuale. Lo congestione era così grande che il materiale in arrivo veniva scaricato dove capitava, senza alcun ordine e criterio. È facile immaginare come da questa situazione caotica che sembrava avesse colto le varie direzioni del tutto impreparate ed ignare, scaturissero “grandi mali”: inefficienza, spreco enorme di tempo e denaro, danneggiamento e smarrimento di molto materiale che non si riusciva più a trovare, mancati rifornimenti delle linee.

Finora soluzioni abborracciate alla bell’e meglio hanno tamponato situazioni via via sempre più problematiche e critiche, ma è possibile andare ancora avanti in modo così sconsiderato? Da quanto ultimamente sta succedendo in magazzino, con le nuove dislocazioni del materiale e le disposizioni date, difficilmente ci si può aspettare un miglioramento. Tutt’al più ci si può attendere un ulteriore peggioramento, sia in termini di efficienza che di sicurezza. Questo stato di cose protrattosi per anni e che sembra prolungarsi nell’immediato futuro, è avvenuto nella pressoché totale indifferenza delle direzioni succedutesi (chi della dirigenza in occasione delle tante visite in cui si lustravano anche le ragnatele, o se non altro per routine, si è mai avventurato nelle corsie dei magazzini, nel tunnel di scarico, sui piazzali? Chi mai ha notato il caos e il disagio in cui si lavorava?). Ha prodotto soprattutto delusione, rassegnazione al peggio, sfiducia etc. sia nei preposti che nei lavoratori. Si percepisce quasi fisicamente, con mano, la rassegnazione al peggio nei discorsi dei lavoratori del magazzino. Se prima l’evento di un “incompleto” era percepito come una disgrazia da evitare, ora ci si adatta, lo si reputa normale, accettabile, tanto da riderci sopra autodenigrandosi.

C’è la sensazione, quasi le percezione, anche questa verificabile udendo i discorsi di tanti lavoratori del magazzino, di un estraniamento dei preposti, sentiti lontani dai lavoratori, a volte indifferenti. Manca poi del tutto la comunicazione diretta con i lavoratori, elemento indispensabile in un agire di squadra. Come è possibile attuare il WCM che è un gioco di squadra, se nella squadra manca del tutto l’elemento primario vivificante, la comunicazione, che poi genera senso di identità e appartenenza? Ma spetta proprio a noi dover dire queste cose? Proprio noi dobbiamo sottolineare come questi atteggiamenti generano solo rilassamento, allontanamento, disaffezione, sfiducia, rassegnazione al peggio?

I fatti elencati vanno a discapito dell’azienda e di tutti i lavoratori che ne fanno parte. Segnalazioni sulla cattiva gestione del materiale nel passato sono state fatte senza che ne sia sortito effetto alcuno. Visto lo stato drammatico il cui versa il lavoro in Italia, vista la situazione delicatissima che sta attraversando la CNH a fronte della riduzione del numero dei trattori prodotti e da produrre, la concorrenza fatta dal trattore turco, l’incertezza per il futuro, non è più possibile continuare con questa gestione caotica e cialtrona del lavoro e dei lavoratori, di cui quella illustrata poco sopra è solo una parte.

martedì 2 settembre 2014

COMUNICATO SINDACALE


Informiamo le lavoratrici e i lavoratori che nella giornata di ieri i delegati della Fiom- Cgil hanno incontrato il nuovo direttore dello stabilimento Marco Andreis, verso cui oltre al benvenuto hanno esposto le seguenti questioni.

Innanzitutto si è evidenziato come ad oggi la priorità dei lavoratori di Jesi è quella di avere risposte chiare in merito al futuro produttivo della fabbrica in cui lavorano. Le voci insistenti di questi giorni sulla possibile apertura della cassa integrazione, ci dicono che sin da subito occorrerà capire se nei prossimi mesi dovremo discutere di investimenti e lavoro, o diversamente di crisi. Su questo la Fiom chiede da tempo un incontro con Fiat, e sempre su questo, se non arriveranno risposte concrete da parte aziendale, la nostra organizzazione insisterà con l'azione sindacale perché pensa non sia più tempo di aspettare.

In secondo luogo abbiamo ribadito la necessità di un cambio di passo in merito al preoccupante stato dell'organizzazione del lavoro. A partire dal magazzino fin sulle linee di montaggio servono investimenti, sui prodotti come nei processi lavorativi, capaci di mettere i lavoratori nella condizione di far bene il proprio lavoro, secondo i canoni della sicurezza e della qualità del trattore.

A tal proposito abbiamo anche consegnato un documento che descrive il caos in cui versano il magazzino e la gestione dei materiali all'interno della fabbrica.

Abbiamo inoltre chiesto che si ricomincino a valorizzare i lavoratori dello stabilimento. Sono anni che la mobilità interna, le opportunità di crescita professionale e i riconoscimenti salariali, riguardano sempre le stesse persone.

In ultimo, abbiamo ancora una volta sottolineato come sia necessario che con la nostra organizzazione siano ripristinate al più presto delle normali relazioni sindacali, assieme al fatto che i lavoratori possano poter scegliere in modo libero e democratico i propri rappresentanti sindacali. Ci pare oramai evidente come le politiche antisindacali a livello di gruppo portate avanti in questi anni da Fiat, non hanno di certo aiutato la gestione dei singoli stabilimenti.

P.s. All'incontro era presente anche la nuova delegata sindacale Rsa della Fiom Cgil Francesca Casavecchia del reparto cabine, che a partire dal mese di Settembre prenderà il posto di Davide Cristofaro.

Jesi, 2 Settembre 2014 La Rsa della Fiom-Cgil