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sabato 28 febbraio 2015

ELEZIONI ANTIDEMOCRATICHE (MA IL NOSTRO SEGGIO CI SARA'...)


Nei prossimi giorni anche alla CNH di Jesi si assisterà alla farsa delle elezioni della RSA interna. Le altre OO.SS. hanno avviato la procedura per il rinnovo dei rappresentanti sindacali aziendali. 

Come è noto a tutti la FIOM CGIL è stata esclusa da questa consultazione in quanto non ha firmato il CCSL e la condizione per poter partecipare a tale voto era propria quella di apporre la nostra firma su un contratto specifico di lavoro che abbiamo sempre contestato e tutt'ora riteniamo che sia un pessimo contratto tant'è che mentre gli altri lavoratori metalmeccanici a Gennaio 2015 hanno preso l'aumento contrattuale medio di 50,00 euro i lavoratori del Gruppo Fiat sono fermi al palo dopo aver già subito negli anni scorso un taglio sul premio ferie e sul trattamento economico della malattia breve.

Per tutto questo la Rsa e la Fiom Cgil di Ancona invitano tutti i lavoratori e le lavoratrici a non partecipare ad una votazione anti democratica in quanto l'esclusione della Fiom non permette di verificare il vero peso e il consenso delle OO.SS. all'interno dello stabilimento di Jesi. Il vero confronto ci sarà con l'elezione degli RLS.

Nei prossimi giorni comunque, pur essendo esclusi dalla consultazione, avendo riconquistato il diritto a nominare le ns. RSA saremo davanti ai cancelli della fabbrica per chiedere di esprimere il proprio voto sulla lista dei candidati della FIOM che dovranno rappresentarVi nei prossimi 3 anni.

A maggior ragione per condividere con tutte le maestranze questo percorso abbiamo deciso di convocare un'assemblea per il giorno martedì 3 marzo 2015 anche per discutere insieme a voi sul futuro produttivo della stabilimento che è la cosa che ci sta più a cuore. Abbiamo richiesto nei giorni scorsi un confronto ufficiale con la dirigenza CNHI ma ad oggi non abbiamo ancora ricevuto alcun riscontro. E' necessario arrivare ad un confronto con l'azienda il prima possibile e per fare queste metteremo in campo tutte le ns. forze e le ns. iniziative.

Jesi, 26 febbraio 2015 Fiom – Cgil Cnh Jesi

OFFICINA 2


La scorsa settimana ci sono state segnalate, problematiche di metodo, tempo e sicurezza, in varie postazioni in Officina 2, nei tratti A1 e B1.
In uno stabilimento in cui si punta all’eccellenza, al WCM e alle sue migliorie per chi lavora, ci chiediamo come sia possibile chiudere gli occhi di fronte alle condizioni lavorative dei lavoratori e delle lavoratrici addetti al montaggio.
In queste postazioni sono irrisorie o mancanti, le minime condizioni di sicurezza, in particolare nella linea A1, da un paranco che non può essere usato, ai tubi dei distributori piegati manualmente per essere montati (presente anche in B1), alla pesantezza eccessiva dei pezzi da montare. Non è pensabile che chi progetta i metodi non verifichi poi che le risposte siano realmente efficienti e non vadano a pesare maggiormente sulle spalle dei lavoratori. Le continue richieste di adeguare i carrellini, le attrezzature, di usare spazi dignitosi per poter svolgere la propria mansione, o semplicemente, per ricevere una visita medica di controllo, non vengono neanche ascoltate!
E’ questa la cura che l’azienda ha per la salute degli operai? E come mai per il per il Preposto, e per il Capo Officina non è indispensabile intervenire?
Nella suddetta linea è iniziata, da un giorno all’altro, la lavorazione della TDD 4. Gli operai si sono trovati con la metà della produzione giornaliera composta dal nuovo modello senza che nessuno venisse a spiegare il montaggio, con l’assenza di strumenti, di tempistica, di metodo, ma soprattutto senza Formazione.
Ci viene spiegato che era necessaria questa forzatura produttiva per non tenere gli operai a casa, eppure le questioni di incompleti e mancanze di materiale ancora persistono. Non interessano le condizioni disastrose in cui escono le macchine, o che gli addetti al montaggio lavorino in emergenza, con attrezzature inadatte, o con un elevato rischio per la Sicurezza e per la propria salute.
Non importa, tanto è possibile recuperarle il venerdì di cassa con il solito personale comandato! Ancora una volta ci domandiamo se la Cassa Integrazione sia si necessaria solo per le difficoltà del mercato, o per l’incapacità di gestire il lavoro nel nostro Stabilimento.

La Rsa della Fiom Cgil chiede un immediato confronto con l’Azienda per porre fine a queste limitazioni e mettere in Sicurezza le postazioni, in caso contrario useremo ogni mezzo a nostra disposizione per intervenire, vista l’entità dei rischi per chi ci lavora.

Jesi, 19 febbraio 2015 Rsa Fiom – Cgil Cnh Jesi

mercoledì 4 febbraio 2015

COMUNICATO SINDACALE


Nell’ incontro di oggi, l’azienda ci ha comunicato ulteriori 6 giorni di CIGO per il mese di Marzo.La cassa integrazione riguarderà le giornate di giovedì 5, venerdì 6, venerdì 13, venerdì 20, venerdì  27 e lunedì  30.

I fermi produttivi di marzo dovrebbero interessare tutti i lavoratori dello stabilimento.

La Fiom Cgil ribadisce le preoccupazioni rispetto ai cali produttivi del 2015, anno fondamentale per volumi e occupazione dello stabilimento, confermando la necessità di un tavolo con Cnh per capire cosa sta succedendo e come sarà l’andamento del sito Jesino nel prossimo futuro.



Jesi 4 febbraio 2015                                    La Rsa della Fiom-Cgil Cnh

REGIME STRAORDINARIO

La scorsa settimana, dopo l’accumularsi di centinaia di trattori incompleti, a causa della mancanza di materiale, la CNH di Jesi, ormai con “l’acqua fino al collo”, ha deciso di ridurre la CIOG prevista per i giorni 30 gennaio e 2 febbraio e di richiamare parte del personale, su due turni, nelle giornate, per effettuare il recupero produttivo. Nel contempo essendo insufficiente tale presenza ha organizzato una squadra per il sabato 31 gennaio, (giornata di lavoro straordinario), incompatibile e illegale, salvo casi eccezionali, con l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale.

Per la Rsa Fiom di Jesi questa decisione Aziendale è inaccettabile e preoccupante.
L’avvio della Cassa, dovuta alle perdite di mercato, con conseguente sostituzione dei modelli ,  ha portato ad un ridimensionamento organizzativo, delle linee, della logistica , ed una modifica dei Reparti, supportata  da un’ottimizzazione  ed efficienza delle stesse con una “stabilizzazione” della produzione giornaliera attorno ai 100 trattori, cioè  aumenti dei ritmi in linea e della produttività.

La mancanza di materiale non  è solo attribuibile al mancato rifornimento dell’ Azienda “X” ma ha radici molto più profonde, ed interne. Non è possibile che una multinazionale che si definisce tale, ogni giorno debba giocare alla caccia al tesoro al magazzino, su materiali indispensabili per la produzione quotidiana sulle linee di montaggio.

Da troppi anni vediamo una gestione latente e impreparata alle problematiche giornaliere, irrisolte e trascurate, trasformate come normali problemi, cosiddetti “cronici” della fabbrica, abituandoci all’indifferenza e allo Status di essa, senza intervenire in maniera decisa e seria su questioni “ordinarie”. Occorre, ripartire dalla base, dai quei dettagli e suggerimenti che arrivano dalle linee di montaggio, da quel sudore che conosce il lavoro e può proporre le soluzioni per migliorarlo.

Usare la cassa integrazione per recuperare tali errori e utilizzandola come soluzione, dichiarano concretamente una fallimento gestionale. Se questa è la filosofia Aziendale, ci trova nettamente contrari. Prendiamo atto del mercato, ma non possiamo essere ciechi di fronte a situazioni denunciate e mai risolte. Questo è alla base di una prevenzione che può ridurre o eliminare i “soliti sbagli”.

Inoltre non condividiamo che in questi casi i chiamati al lavoro, siano sempre gli stessi dipendenti.
Così si divide la Fabbrica in due, chi fa cassa integrazione, o, ancora peggio, chi fa straordinario dopo le otto ore.

 Il tema in questione poteva essere gestito molto meglio con il coinvolgimento delle Rsa di Stabilimento, discutendo e confrontandosi con le stesse. Oramai è sotto gli occhi di tutti che discriminazioni sindacali, scelte autoritarie, diminuzione dei diritti, salari, il CCSL, l’esclusione dei lavoratori alle loro condizioni e al loro futuro,  non ha portato e non portano  nessun miglioramento,in generale, ma soprattutto  nella CNH di Jesi.

In conclusione, chiediamo urgentemente un’incontro con Cnh, tale da capire quali sono le scelte e le prospettive future  di Jesi.
Come già scritto nella lettera di novembre, dalla nostra Organizzazione Sindacale territoriale, faremo un esposto all’INPS locale al fine di chiedere un’ispezione ed un controllo mirato sull’utilizzo dell’ammortizzatore sociale.


Jesi, 4 febbraio 2015                                                                       Fiom – Cgil Cnh Jesi